venerdì 16 dicembre 2011

Liberalizzati farmaci di fascia C

La nuova manovra ha liberalizzato in Italia i farmaci di fascia C. Vediamo quali possono esserne i risvolti. Da oggi i farmaci con prescrizione di ricetta obbligatoria saranno venduti anche nei centri commerciali ma non saranno rimborsati dal sistema sanitario nazionale. Una scelta che rischia di rendere più liberi gli acquisti di farmaci anche pericolosi. L'importante sarà fare attenzione a chiedere sempre il consiglio del medico.

Prosteste di Federfarma per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. In buona sostanza tutti quei farmaci che prima vi facevano impazzire perché non potevano essere rilasciati senza la ricetta medica, da domani potranno essere dispensati anche fuori alle farmacie. Saranno venduti nelle parafarmacie, nei centri commerciali ma sempre col controllo di un farmacista. Il problema è che senza ricetta medica non saranno rimborsati dal sistema sanitario nazionale e dunque bisognerà acquistarli a prezzo pieno.

Immediate le proteste dei farmacisti a causa di questa riforma che affermano: "questa volta ci hanno proprio massacrato". Considerando che però una farmacia incassa dalle 25 mila euro in su c'è da chiedersi in che modo si realizza tutto questo massacro. Dal canto suo il governo afferma che aumentare il numero delle farmacie ad una ogni 4mila abitanti invece che una ogni 5mila significa creare più posti di lavoro e favorire l'economia. Inoltre consentire la vendita dei farmaci di fascia C anche negli ipermercati e nelle parafarmacie con la supervisione di un farmacista aiuterà maggiormente a trovare posti di lavoro.

Ma è immediata la protesta di Federfarma che invece sottolinea l'importanza della vendita di questi farmaci nelle farmacie per tre motivi:

a) bisogna evitare di eliminare il dialogo tra farmacista e paziente e bisogna sostenere la farmacia come punto di riferimento per i cittadini.
b) è importante che determinati farmaci non vengano liberalizzati perché quello che potrebbe sembrare un risparmio per il Sistema Sanitario nazionale, costituirà invece un problema in caso di abuso dello stesso.




Federfarma chiede un incontro con il ministro della Salute Renato Balduzzi  ed il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera “per ribadire la propria posizione perché domani l’Assemblea nazionale delle farmacie italiane deciderà le iniziative da intraprendere contro le misure inique e devastanti contenute nella manovra”.

Inoltre per Federfarma solo la farmacia garantisce gli standard di qualità e sicurezza, mentre altre strutture sono sprovviste di alcuni strumenti come frigoriferi o personale qualificato.

Ma la posizione di Federfarma si pione addirittura in contrasto con quella del ministero perché si prevede che, con questa manovra, ci saranno nei prossimi mesi il licenziamento di 18 mila addetti all'interno di farmacie. Ma per il Governo questi saranno riassorbiti in nuove strutture.

 Maria Melania Barone

Natale: una ricetta di montagna

Arriva il Natale ed è bene pensare già al menù per il giorno atteso: meglio le ricette classiche con capitone, pesce, carne e verdure o vogliamo prediligere dei secondi piatti meno conosciuti? Ecco una ricetta che farà contente molte persone.

Quando arriva Natale tutte le famiglie cercano di rispolverare le tradizioni e l'Italia improvvisamente pullula di sapori che variano da un posto all'altro. Le pasticcerie esibiscono struffoli, bombe natalizie, mentre le case esibiscono tortellini in brodo, cannelloni ripieni di carne e chi più ne ha più ne metta. Ma ci sono delle ricette tipicamente invernali e originarie della montagna che non tutti conoscono.

Hai mai mangiato le pere con coniglio e funghi? Si tratta di una ricetta povera, ma molto raffinata dai colori scuri e rossi che si sposano bene con l'atmosfera natalizia. Inoltre è una riserva vera e propria di ferro che fa benissimo nei periodi freddi. Ci basterà avere 200 grammi di coniglio, del vino rosso da cucina, due o tre funghi porcini interi e delle pere che possiamo trovare facilmente perché le troviamo stagionali tutto l'anno.

I funghi dobbiamo prima di tutto tagliarli a pezzettino lunghi facendo in modo che il fungo mantenga la sua forma originaria e dunque non dobbiamo fare pezzetti o listarelle troppo sottili ma dobbiamo ricavare da un fungo almeno 4 massimo 6 listarelle doppie fino a 2 cm ciascuna. L'idea infatti è quella di mescolare il fungo con la carne, in modo da insaporire esternamente con gli altri ingredienti che cuocerete assieme e mantenere l'aroma originario del fungo grazie ad uno spessore maggiore.

Prima di tutto bisogna cuocere il fungo in una padella con dell'olio dopo che il fungo avrà cotto per almeno 5 minuti, aggiungerai della carne e se vorrai anche della cipolla ma non è necessario. Alla carne, tagliata a pezzettino grossi laddove la grandezza del coniglio lo permette, va insaporita con poco sale e delle spezie come timo, erba cipollina o qualsiasi altra spezia a piacere (rosmarino, maggiorana). Importante è soffriggere con aglio.

Unire funghi e coniglio ed aggiungervi anche le pere. A questo punto la cottura proseguirà per altri 10 minuti aggiungendo un quarto di litro di vino rosso.

La carne, i funghi e le pere prenderanno quel colore rosso scuro e quel sapore agrodolce dato dall'unione di funghi, carne, vino e pere dolcissime che renderà il vostro piatto unico e raffinatissimo.

Maria Melania Barone

venerdì 9 dicembre 2011

Mangiare freddo in inverno

Mangiare piatti freddi è un'attitudine tipicamente estiva, tuttavia è bene dire che anche d'inverno ne abbiamo bisogno in quanto gli elementi nutritivi contenuti sono davvero tanti e servono alle nostre difese.

Mangiare freddo in inverno aiuta moltissimo. Anche se la sera o a pranzo, soprattutto quando fa freddo, non ci va di fare un'insalata di pomodori o di mangiare la mozzarella col basilico e le fette di pomodoro (la classica caprese), oppure di fare un antipasto a base di prosciutto crudo e cotto, devi sapere che sono proprio questi gli alimenti che ci fanno bene.

Quante volte infatti hai letto che la cottura uccide le vitamine?

E' una cosa di cui ormai si parla tantissimo al punto che molti nutrizionisti insistono sul fatto che il nostro organismo è stato creato per digerire alimenti al naturale, crudi, esattamente come sono stati fatti. Gli unici elementi accettati dai "crudisti" sono quelli raffinati che non perdono le proprietà nutritive come l'olio di oliva, il formaggio, il decotto, l'infuso, le polveri di erbe disciolte in acqua, il cibo essiccato e via discorrendo.

Insomma il modo migliore di mangiare è senza fornelli o al massimo a fuoco lento. Ma vediamo tutti gli alimenti che possiamo mangiare anche d'inverno crudi: uova, capriccio di pesce (solo se trattato con battitore e dunque sottoposto a temperature inferiori ai 26 gradi centigradi), verdure (accuratamente lavate), tonno al naturale o cotto al forno, ortaggi se troppo duri, grattugiati e aromatizzati con spezie, frutta, formaggio.

Le zuppe e i brodi vanno bene soprattutto se contengono cereali o legumi che non potrebbero essere mangiati se non cotti. Sicuramente queste zuppe fanno benissimo all'organismo e possono riscaldarci dopo un rientro freddo e una giornata di duro lavoro. Basta alternare il cibo caldo e invernale con i piatti freddi.

Maria Melania Barone

martedì 22 novembre 2011

S.o.S. bambini: a 10 anni vogliono dimagrire

Un dato sconcertante quello riscontrato tra le bambine sotto i 10 anni: la maggior parte di loro vuole dimagrire pur non avendo un gran peso. Di chi è la colpa?

Purtroppo è drammaticamente vero. Le bambine di 10 anni, quindi non ancora del tutto formate vogliono dimagrire per essere più belle. Forse a scatenare quest'impulso che risulta essere propedeutico alla bulimia e all'anoressia, deve esserci una non accettazione del proprio cambiamento corporeo oltre ad un sicuro influsso negativo da parte dei mass media che impongono sempre più spesso sex simbol dalla silhouette mozzafiato.

Il risultato non può che essere disastroso. La Schools Health Education Unit ha compiuto un’indagine tra bambini che vanno a scuola e il 38% delle ragazzine intervistate di dieci anni che non accettavano il proprio peso corporeo.
É stato dunque redatto un rapporto sulla base dei dati raccolti tra più di 83.000 alunni inglesi di 10 anni. Quasi un terzo delle ragazzine di dieci anni non aveva mangiato niente a colazione, il giorno che sono state intervistate. Tra le ragazzine che hanno saltato la colazione, il 24% ha detto che non aveva fatto colazione neanche il giorno precedente.

La Dott.ssa Laura Wyness esperta di nutrizione presso la British Nutrition Foundation, ha parlato dell'influsso dei media su questo aspetto della crescita e dell'accettazione da parte delle ragazzine del proprio corpo, ma i media influiscono non solo per quanto concerne l'accettazione del proprio peso corporeo: ad essere diffuse sono anche le pratiche malsane come il fumo.

A ciò si aggiunge anche il fatto che questi ragazzi non solo non accettano il proprio peso corporeo, ma hanno anche un'alimentazione sregolata e scorretta. Circa il 41% dei ragazzi maschi interrogati non mangia frutta fresca, insalate o verdure “quasi tutti i giorni”, rispetto al 31% delle ragazze.

Inoltre il 40% ha dichiarato di non mangiare proteine “quasi tutti i giorni”. Un risultato che va nettamente in contrasto con l'altro lato della medaglia: tutti mangiano cioccolato, dolci e snack regolarmente.
Forse una maggiore educazione alimentare potrebbe aiutare questi ragazzi a riscoprire una sana crescita del proprio corpo.

Maria Melania Barone

venerdì 11 novembre 2011

Stipsi acuta ecco come combatterla

La stipsi acuta non è certo una cosa piacevole. Ma come si combatterla? Ci sono degli esercizi che possiamo fare per aiutarci?

La stitichezza può essere un problema temporaneo e presentarsi in alcuni momenti della nostra vita. Ciò non toglie che le cattive abitudini alimentari o gli stili di vita errati potrebbero portare ad una cronicità della stessa stipsi. In ogni caso quando non si va in bagno per 3-4 giorni dobbiamo prestare la massima attenzione. In realtà il non andare in bagno potrebbe essere causato anche da una scarsa attività fisica e dunque la vita sedentaria rende normale un'evacuazione sporadica.

I problemi veri e propri si presentano quando il soggetto che non riesce ad evacuare regolarmente presenta anche alcuni sintomi come la tensione addominale, il dolore all'intestino, mal di testa, nausea e vomito. In alcuni casi, quando l'intestino si espande per ospitare le feci che non vengono espulse dall'organismo si potrebbe anche non avvertire dolore ma in compenso c'è il rischio, soprattutto per le donne, di sviluppare cistite.

La stipsi è provocata dalla mancanza di movimento regolare dell’intestino ma anche per mancanza di esercizio fisico, per sedentarietà, scarsità di liquidi, stato di ansia e stress, grande consumo di carne e proteine in generale.

I soggetti che bevono alcol e caffè e le donne in gravidanza sono i soggetti maggiormente a rischio.

I lassativi a cui molti ricorrono, possono essere di aiuto nell'immediato ma quando il corpo si abitua gli effetti non sono più garantiti oltre al fatto che vi sono molti effetti collaterali, come una grande perdita di liquidi, svenimento e diminuzione improvvisa della pressione sanguigna.

La stipsi va curata prima di tutto cominciando dal mattino e programmando la nostra giornata in modo da fare allenamento fisico.

Importante è fare una buona colazione, è seguire una dieta ricca di fibre che regolarizzino l'intestino. 

Ortaggi e verdura offrono una purificazione dell'intestino oltre ad una riserva di vitamine ed antiossidanti. La frutta va mangiata in buone quantità preferibilmente lontano dai pasti. I legumi infine hanno un gran potere lassativo ed aiutano in caso di stipsi come lenticchie e fagioli.

I cereali aiutano davvero la regolarità intestinale come la crusca di grano e avena che possiedono un alto contenuto di fibre.

Inoltre è importante bere 1-2 litri d’acqua al giorno e avere orari dei pasti regolari e prendersi il tempo necesario per farlo. Masticare bene e lentamente favorisce la buona digestione.

Non ultimo è il consiglio di praticare esercizio fisico. Se non si ha quest'abitudine sappiate che basta anche solo fare 5-10 minuti di camminata al giorno come andare a fare la spesa a piedi e non prendere la macchina per fare piccole commissioni. In questo caso oltre a beneficiarne l'organismo umano, ne beneficia anche l'organismo della Natura.

Maria Melania Barone

venerdì 28 ottobre 2011

Amore: pretendere tanto o accontentarsi di poco?

In amore la domanda che dobbiamo farci è "cosa vogliamo davvero". C'è chi dice che l'amore non esiste e chi invece è convinto che esiste solo in funzione di alcuni presupposti: il lavoro ad esempio. Ma ne siamo proprio convinti? O forse per essere felici basta davvero poco?

E' possibile vivere due cuori e una capanna?
La domanda se la pongono spesso ricercatori in tutto il mondo soprattutto oggi all'ombra della grande crisi economica. I casi di licenziamento e di cassa integrazione sono in aumento parallelamente al costante aumento della disoccupazione.

C'è chi dice che sia proprio per questo che il numero dei matrimoni in Italia sia in diminuzione. Ma è proprio vero?


Quattro anni fa una ricerca si focalizzò sull'importanza della nascita di un figlio sostenendo che questo serva sì ad unire la coppia ma solo nei casi in cui vi sia una convivenza di almeno 5 anni senza figli e una buona condizione economica. Ultimamente invece la Brigham Young University ha voluto riesplorare questo campo partendo da altre prospettive ed altri casi.

Per il Dottor Jason Carroll che ha condotto lo studio le persone che hanno una buona condizione economica o sono privilegiati dalla nascita sotto una buona stella ed in quel caso non hanno avuto la necessità di sperimentarsi in varie situazioni lavorative e di provare soddisfazione, oppure sono persone che per arrivare al successo hanno maturato una serie di ansie che non rendono felice il rapporto di coppia. In questo modo non si riesce ad equilibrare il binomio famiglia e lavoro.

Anche se i problemi economici possono intaccare la serenità di una coppia o di un'intera famiglia, solitamente la tendenza comune è quella di affrontare "insieme i problemi". Confidando nell'altro e nell'aiuto di entrambe le famiglie dei coniugi come avviene oggi giorno.


Dei matrimoni studiati, il 14% erano coppie di due non-materialisti e non benestanti. In circa l’11% delle coppie, la moglie era molto materialista, mentre il marito non lo era, in un altro 14%, il modello si invertiva con un marito materialista e una moglie non materialista. Il 20% delle coppie censite erano costituite da due coniugi materialisti. Il resto delle coppie era nel mezzo: né particolarmente materialista né eccessivamente distante dal denaro.
Risultato? In tutti casi, il materialismo è risultato dannoso per il matrimonio.

Maria Melania Barone

venerdì 21 ottobre 2011

Rughe da smartphone

Ultimamente studi in tutto il mondo stanno mettendo in luce gli effetti del cellulare sul nostro organismo.

Che il cellulare influisse sul nostro look lo sapevamo già, ma non certo perché si tratta dell'ultimo modello o perché il colore è abbinato alla nostra borsa e ai nostri accessori. Secondo un recente studio il troppo utilizzo di cellulare avrebbe la capacità di mandarci direttamente dal chirurgo.

Il rischio? Tante, tante rughe. Un risvolto estetico che certamente non attribuivamo al nostro smartphone. Ma come mai avviene questo?

Secondo Jean-Louis Sebagh, medico chirurgo anche di Cindy Crawford, dalla sua esperienza maturata in clinica i cellulari causerebbero moltissime rughe soprattutto fra le due sopracciglia. Il fatto che gli oggetti tecnologici potrebbero apportare problemi di vista è risaputo, ma è proprio questo non vederci bene che causa un corrugamento, una tensione nel nostro sguardo utile per la messa a fuoco e che è anche il diretto responsabile delle rughe intersopraccigliari.

Anche l’estetista inglese Nichola Joss conferma la teoria del Dott. Sebagh, sostenendo che in effetti nel suo studio sono aumentate sensibilmente le “pazienti” che lamentano rughe sul viso e che sono smartphone - dipendenti.
La Joss, però, a differenza del chirurgo, sostiene che potrebbero bastare dei massaggi fai da te mirati e praticati quotidianamente a far sparire questi inestetismi. I chirurghi invece optano per iniezioni di botox e acido ialuronico.
Quel che è certo è che il cellulare provoca non pochi problemi alla nostra salute e alla nostra estetica e dunque una soluzione sarebbe quella di limitarne l'utilizzo.

venerdì 14 ottobre 2011

La felicità è ereditaria

Esistono due tipi di felicità: l'eredità felice come la salute, il benessere ed il denaro e la felicità ereditaria. Un recente studio ha analizzato proprio quest'ultimo punto stabilendo che esiste un gene anche per la felicità.

Il gene della felicità esiste. Basta fare una mappatura del proprio DNA per sapere quanto effettivamente possiamo essere felici. Una notizia abbastanza strana quanto insolita, ma che rischia di rivoluzionare totalmente il mondo della psichiatria. La scoperta deriva da una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Human Genetics. Lo studio ha analizzato le componenti genetiche, psicologiche e gli stili di vita di ben 2500 persone diagnosticando la presenza o l'assenza di questo gene. Effettivamente coloro che erano in possesso del gene erano indubbiamente più felici. Ma non è tutto: se il gene viene ereditato da entrambi i genitori le probabilità di essere felici raddoppiano.

La notizia è stata confermata proprio da coloro che hanno presentato una doppia versione del gene al momento dell'analisi genetica. Il motivo è molto semplice: questo gene detto 5-HTT è coinvolto nel trasporto di serotonina che, come sappiamo, è responsabile della sensazione di benessere che proviamo. Ecco perché il 69% di coloro che sono in possesso di questi geni si dice soddisfatto.

Adesso però chi si sta disperando perché pensa che la propria vita vada a rotoli a causa dell'assenza di un gene si sbaglia di grosso. Ricordiamo che noi tutti siamo artefici del nostro destino e possiamo condizionare lo sviluppo degli eventi della nostra vita se li affrontiamo con tenacia e positività. Dopotutto il genoma umano è frutto di una grande evoluzione e ciò che vale per l'umanità nvale anche per una singola vita.

lunedì 10 ottobre 2011

Noni ti fidi degli uomini? Ecco perchè

La scienza ha dato la risposta a quella strana, genetica, quasi istintiva repulsione delle donne verso persone dell'altro sesso durante la fase ovulativa.

Anche tu sei affetta da depressione premestruale? Niente paura. E' assolutamente normale. Solitamente questa depressione, questo stato di malessere che ci rende solitarie, schive e a volte anche un pò apatiche è un bisogno istintivo di proteggersi.

Per i ricercatori infatti proprio in quel periodo la donna è più distaccata dall'uomo, spesso non si fida e non vuole avere rapporti sessuali. Un istinto scritto nel DNA. Lo studio che evidenzia questa realtà è targato Michigan State University ed è stato pubblicato su Psychological Science.

Non è semplicemente un'autodifesa rispetto ad una società che usa la donna come un oggetto appetitoso spesso vittima di aggressioni sessuali, ma anche una difesa istintiva che arriva nella fase di ovulazione. Esattamente come avviene nei gatti, la donna si difende e difende il proprio apparato riproduttivo da aggressioni selvagge.

Non è tutto. Per i ricercatori le donne sarebbero diffidenti anche verso gli uomini di etnia diversa: non si tratta di razzismo inconscio come hanno ipotizzato alcuni, ma del fatto che inconsciamente ciascun essere umano e, se vogliamo, ciascun animale tiene a voler affermare e difendere il proprio patrimonio genetico.

Per alcuni ricercatori a ciò si aggiunge il fatto che echeggia ancora nelle nostre menti il retaggio del passato di tutta la nostra storia evolutiva. I nostri avi infatti dovevano difendersi dagli invasori che spesso compivano razzie, saccheggi e violenze sessuali sulle donne dando origine ad una mescolanza di etnie.

martedì 4 ottobre 2011

La moda per tutte? Esiste davvero!

D'autunno anche l'alta moda guarda alle folle della femminilità più comune. Sulle passerelle, quest’anno, torna la donna femminile ma elegante, che abbina le gonne alle giacche maschili, ma ancor più importante è la scelta di proporre jeans avvitati, quelli che, per intenderci, annullano i rotoli di troppo e vanno bene anche alle donne con fianchi larghi.

Un mix di colori ma soprattutto di modelli sfilano sulle passerelle dell'alta moda, quella milanese e quella francese. Una donna acclamata che veste in modo elegante e sicuro creando una femminilità così pregna di sicurezza al punto dal rasentare il portamento maschile del sesso forte.

Come sempre la moda riflette la società e questo bisogno sempre crescente di ostentare forza e sicurezza per guadagnare terreno è stato abilmente interpretato da Cavalli e da Rosso: gonne eleganti, lunghe e sensuali che nascondo una femminilità riservata tutta da scoprire, abbinate a giacche scure, amate da tutte le donne. Sfila insomma la donna di tutti i giorni, anche taglia 44, pratica ma tutta da scoprire.

Per lei, l’intramontabile jeans si fa a zampa di elefante ma anche stretto alle caviglie, sempre abbinato al tacco, per conciliare praticità ad eleganza.

venerdì 16 settembre 2011

Odio: rovina la salute

La rabbia e l'odio rendono infelici e rovinano la salute: a dirlo è una recente ricerca condotta da Carsten Wrosch della Concordia University di Montreal.

A provocare rabbia, odio e amarezza sono eventi reali della vita e spesso molto frequenti. Chi di noi infatti non ha mai incontrato nella propria vita un capo autoritario, rigido e rigoroso oppure problemi un po’ più gravi come mobbing, truffe e quant'altro? 
A questi problemi della vita si può reagire con tranquillità, affrontandoli a sangue freddo e con furbizia, oppure con forte rabbia. In realtà il secondo comportamento è il più frequente e questo spiega come mai i casi di depressione siano in aumento.

Ma la cosa peggiore è che oltre all'aspetto psicologico la rabbia danneggia anche il nostro organismo. Le persone colleriche hanno solitamente problemi di ipertensione e problemi cardiaci.

Questi soggetti hanno inoltre un rischio molto elevato di morire a causa di malattie cardiache.

Tutto questo è causato da un'alterazione fisica istintiva dell'organismo che si prepara al “combattimento” alterando la presenza cardiaca, irrigidendo i muscoli ed aumentando la pressione sanguigna. Se questo stadio dura pochi minuti non crea pericoli, ma se si protrae nel tempo diventa davvero pericoloso. Anche la proteina C reattiva crea un forte stress cardiaco. In buona sostanza gli effetti della rabbia e dell'odio sono gli stessi del fumo. L'unica soluzione è fare attenzione al nostro stato interiore e provare ad eliminare la rabbia.

Per questo è importante sfogarsi con amici o facendo sport. Cerca di stimolare la mente con altri interessi. Quando capita di avere a che fare con la persona che ti crea disturbi, non subire in silenzio ma affrontala facendo sempre attenzione a non alterare i toni e mantenendo un self-control che tutti ti invidieranno. Tutto ciò ti creerà un grande sollievo psicologico ma ti aiuterà anche a risolvere i problemi fisici.

lunedì 5 settembre 2011

Il buonumore aiuta la vista

Non solo diabete, stanchezza cronica, apatia, miopia sono fattori che influiscono molto sulla vista, ma da oggi una ricerca dimostra che un ruolo fondamentale ce l'ha anche l'umore.

Ottimisti per vederci meglio? Non è una battuta. Da oggi lo dice anche la ricerca scientifica. Secondo gli esperti infatti alle normali patologie degli occhi si associa anche il fattore psicologico. Il buon umore ci permette di acquisire maggiori informazioni visive.

Lo studio in questione è stato condotto da Adam Anderson e Taylor Schmitz dell'Università di Toronto ed è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience. I ricercatori si sono concentrati sul monitoraggio di alcune aree della corteccia cerebrale dei volontari, per osservare come il cervello elabora le informazioni visive a seconda dell’umore del soggetto.

Ovviamente non tutti i volontari hanno lo stesso buonumore. Vi sono persone maggiormente positive e persone negative. Ma dai risultati dello studio si evince che solo chi è davvero positivo processa un numero di informazioni maggiore, nota un maggior numero di sfumature e contestualizza meglio l'immagine nel complesso.

Secondo Taylor dunque “il buonumore letteralmente allarga la finestra attraverso la quale guardiamo il mondo“. Tuttavia vedere sempre bene e avere un'immagine completa dell'insieme aumenta le possibilità di distrazione. Ne risulta dunque svantaggiata la concentrazione.

Circa il 90% delle persone ottimiste prese in esame hanno dimostrato una capacità superiore rispetto agli altri soggetti di vedere meglio le cose e di avere un'immagine più completa  e dettagliata del campo visivo. Dobbiamo dare ragione a coloro che spiegano le patologie con le peculiarità caratteriali? Forse. Fatto sta che la mente dell'uomo ha un potere molto forte che gli scienziati stanno ancora indagando.

mercoledì 31 agosto 2011

Eiaculazione ritardata: quando si diagnostica?


L’eiaculazione ritardata rappresenta l’inibizione del riflesso eiaculatorio: pur mantenendo intatta la capacità erettiva ed integro il desiderio sessuale, l’individuo non è capace di eiaculare durante il coito. Il sintomo può essere anche più grave, laddove c’è un’incapacità di raggiungere l’orgasmo. Viene diagnosticata l’eiaculazione ritardata quando:
1.    L’eiaculazione è comunque raggiungibile, ricorrendo a modalità erotiche quali la masturbazione;
2.    L’uomo che soffre di eiaculazione ritardata, percepisce la costante sensazione che il riflesso eiaculatorio stia per realizzarsi da un momento all’altro.

Circa il 44% dei soggetti intervistati in una recente ricerca italiana ha affermato di soffrire di eiaculazione ritardata, ma il dato più interessante riguarda la notevole importanza del vissuto soggettivo di questi soggetti rispetto a quello soggettivo. Questo perché è molto difficile tentare di definire il tempo “giusto” entro il quale è possibile esperire l’orgasmo. La difficoltà di stabilire la norma di ciò che è sano o patologico nell’ambito della sessualità, pone maggiore importanza sul vissuto soggettivo del singolo o della coppia.

Secondo la psicoanalisi l’eiaculazione ritardata è un’espressione di paure inconsce di castrazione, laddove la vagina è vissuta come materna. In questo caso avviene un compromesso attraverso il sintomo nevrotico: ci si potrà permettere il rapporto sessuale e l’eventuale piacere, evitando la pericolosa eiaculazione. Ci possono essere comunque cause più superficiali quali l’ansia da prestazione, dove l’uomo sente di non essere all’altezza di un compito, oppure un problema relazionale di coppia con il sintomo che diventa uno strumento di lotta per il potere o l’espressione dell’ambivalenza del matrimonio. La terapia per l’eiaculazione ritardata è consigliata nel momento in cui si parte da una buona motivazione al cambiamento!

martedì 23 agosto 2011

Mare: sandaletti o infradito?

Al mare la scelta di scarpe comode da indossare è davvero variegata. Oggi è possibile scegliere tra i vari modelli di infradito o di sandaletti. Ma qual è la calzatura maggiormente raccomandata?

Quest'anno la moda degli infradito ha subito un'evoluzione: non ci sono soltanto quelli morbidi in gomma antiscivolo, ma la scelta si è arricchita con infradito decorati di perline e conchiglie oppure con modelli esotici in sughero e decorazioni in pietra. Veramente gettonati invece sono dei tipi di infradito che si chiudono come un sandalo grazie ad una fascia di pelle che fa da cavigliera solitamente decorata in modi molto diversi. Spesso questi infradito sono così chiusi che finiscono per diventare un misto tra i sandali e gli stivaletti estivi, ma hanno la particolarità di essere davvero predominanti per la loro stravaganza.

Bisonga però stare attenti a quali sandali indossare sulla spiaggia perché di giorno bisogna badare maggiormente alla comodità, le passeggiate serali invece ti permetteranno di sbizzarrirti. Allora la domanda è: per il mare è meglio l'infradito o il sandalo?

La soluzione per la spiaggia piena di sassi è indubbiamente un sandaletto di gomma antiscivolo. Questo sandalo è necessario in quanto spesso dove sono i sassi vi sono anche i ricci di mare. Inoltre la possibilità di tagliarsi la pianta del piede è veramente alta in quanto nei sassi non è possibile prevedere sempre dove siano depositati detriti di vetro.

L'ultima idea dell'estate 2011 sono dei sandaletti di gomma che coprono tutto il piede fino alle caviglie realizzati con cerchi di gomma spesso trasparente. Chi li ha provati assicura che sono davvero comodi oltre a proteggere tutto il piede soprattutto per coloro che amano esplorare le scogliere.

Per le spiagge ricche di sabbia invece potrete sia organizzarvi con sandaletti di gomma sia con infradito. In realtà la soluzione migliore sarebbe stare proprio scalzi e camminare a lungo sul bagnasciuga per allenare il sistema muscolo scheletrico a tutto beneficio della schiena.

mercoledì 27 luglio 2011

Scarpe alla schiava: eliminiamole!

Se molte donne le trovano sexy, alcuni uomini non sono dello stesso parere, soprattutto se si tratta degli ortopedici. Gli specialisti infatti stanno facendo la guerra a questo genere di scarpe accusate di essere le prime responsabili dei cosiddetti piedi a salsiccia. Dobbiamo crederci?

Beh si tratta comunque di affermazioni fatte dagli esperti dei piedi per eccellenza: ortopedici e podologi. Probabilmente hanno più esperienza di noi per dire che le scarpe a schiava, sandali dal tacco alto con cinturini che chiudono le dita, debbano essere riposte in una scarpiera polverosa e in disuso. Non ti è mai capitato di scendere da quei trampoli con in piedi gonfi come due salsicce? Bene quello è solo l'inizio. Gli sviluppi possono essere anche peggiori.

Gli specialisti sono pronti a giurare che i piedi a salsiccia nascono da un gonfiore cronico che piano piano si estende in ogni parte del piede. Un gonfiore causato da alcuni modelli di scarpe eleganti come le scarpe a schiava specie se con tacco alto.

Ma quanto ci vuole per ottenere un piede a salsiccia degno di non essere guardato? Per Francesco Bove, Presidente dell'AILA (Fondazione italiana per la lotta ad artrosi ed Osteoporosi) bastano anche solo due ore. Parliamo però delle scarpe a schiava con stringhe lunghe e punte acuminate, peggio ancora se il tacco è alto. Le scarpe che si chiudono ad incrocio fin sotto al ginocchio invece sono ancora più pericolose perché potrebbero comprimere il nervo sciatico-popliteo generando un addormentamento del dito alluce che può durare anche qualche giorno.

I nastri che si incrociano trattenendo la caviglia non sono poi migliori degli altri modelli, infatti sono anche in grado di bloccare il flusso circolatorio. Come risultato il piede si gonfia ed il gonfiore può diventare cronico.

Ma è proprio il caso di farsi tutto questo male? Se non riesci a dire addio alle tue scarpe alla schiava cerca almeno di non usarle per troppe ore di seguito e di non metterle per andare a ballare. Importante è non usare sempre lo stesso modello di scarpe ma variare. Meglio se riequilibri la circolazione con attività fisica da svolgere la mattina, ti sarà sicuramente di grande aiuto sia per il tuo benessere fisico sia per mantenere intatta la tua bellezza!

giovedì 21 luglio 2011

Masticare bene: ecco perché

Anche tu fagociti tutto senza masticare per bene? Fortemente sbagliato! Gli esperti spiegano che la masticazione è importantissima per il sistema digestivo e quindi per l'assimilazione delle componenti nutritive.

Masticare bene i cibi è una cosa molto importante e niente affatto scontata. Sono frequenti quei casi di persone ingorde che pur di mangiare grosse quantità di cibo inghiottono tutto senza fare attenzione a masticare bene. Questo accade soprattutto con la carne alla brace o con i dolci. Ma masticare fa bene all'intestino, allo stomaco e alla salute dei denti.

Come sappiamo la nostra saliva ha delle qualità disinfettanti e questo ci aiuta a preparare i cibi prima di introdurli nello stomaco per poi "trattarli" a livello digestivo.
L'assimilazione dei cibi deriva non soltanto dal lavoro degli organi interni, ma anche dalla masticazione. Disinfettare i cibi dunque ci aiuta a non alterare la flora intestinale. Non è un caso che le persone ingorde infatti abbiano spesso problemi di diarrea o di stipsi acuta o semplicemente di mal di pancia. Tutto deriva da un'alterazione della flora intestinale.

Per non parlare della salute dei denti. Allenare i nostri denti a masticare correttamente stimola il sistema microcircolatorio delle gengive che rafforza i denti. Infatti una scarsa masticazione associata a malposizionamento dentale può provocare un recesso gengivale e accelerare la caduta dei denti in età senile.

Un'altra raccomandazione è sicuramente quella di masticare lentamente e poco per volta. La prima digestione infatti avviene in bocca e bisogna preparare l'organismo a ricevere il nutrimento di cui ha bisogno. Masticare lentamente inoltre determina anche una sensazione di appagamento e di tranquillità. E' stato studiato infatti che sono proprio le persone più ansiose e nervose a mangiare tutto velocemente, mentre le persone in pace con se stesse hanno un ottimo rapporto con la masticazione. Basta provarci e un pò alla volta farci l'abitudine, se ne trarranno soltanto vantaggi.

mercoledì 6 luglio 2011

Danni al Dna del neonato per una mamma che fuma in gravidanza

Niente ramanzine ben note in merito al fumo e al suo effetto sul nostro organismo, sono qui per parlare del fumo in gravidanza. Prestate attenzione perché il rischio è quello di esporre il nascituro a tutta una serie di complicazioni, soprattutto problemi cardiovascolari, scarsa funzionalità polmonare e asma. 

Ultima notizia riguarda il rischio di una vera e propria possibile modifica del Dna.

Si è arrivati a queste conclusioni in seguito ad un’analisi realizzata dall’Università della California, dove gli scienziati hanno dimostrato quelli che sono gli effetti sui bambini esposti al fumo durante il periodo della gestazione.  

Il fumo è in grado di cambiare il modello di Dna del nascituro per mezzo di un processo denominato metilazione del Dna, cioè un meccanismo che causa un importante modificazione post-replicativa del genoma in grado, a sua volta, di alterare la funzione dei geni. Tra l’altro già riconosciuto per avere un ruolo nello sviluppo di forme tumorali.

lunedì 4 luglio 2011

Yoga in acqua: Ecco alcuni esercizi

La posizione dell'albero- in posizione eretta. Spostare leggermente il peso sul piede sinistro e piegare il ginocchio destro. Allungare la mano destra verso il basso e afferrare la caviglia corrispondente.

Sollevare il piede destro e appoggiare la pianta all'interno della coscia sinistra. Premere saldamente la pianta del piede destro contro l'interno coscia, spingendo in direzione opposta con l'esterno della gamba sinistra. 
Congiungere le mani sopra la testa. Fissare, in modo molto rilassato, un punto davanti a se, mantenere la posizione per 30/60 secondi e ripetere invertendo le gambe.
La posizione dell'aquila
In posizione eretta. Piegare leggermente le ginocchia, sollevare il piede sinistro e incrociare la  coscia sinistra sopra la destra. 
Puntare le dita del piede sinistro verso il fondo della piscina e agganciare la parte alta del piede dietro la parte bassa del muscolo del polpaccio destro.
Rimanere in equilibrio sul piede destro, allungare le braccia in avanti, parallelamente al pavimento. 
Incrociare le braccia davanti al busto facendo in modo che il braccio destro sia sopra quello sinistro, poi piegare i gomiti. Inserire il gomito destro nell'incavo del sinistro e sollevare entrambi gli avambracci perpendicolarmente al fondo.
I dorsi della mani dovrebbero essere uno di fronte all'altro. Ruotare la mano destra verso destra e la mano sinistra nella posizione opposta in modo che i palmi siano uno di fronte all'altro. Il pollice della mano destra dovrebbe passare davanti al mignolo della mano sinistra. 
Ora premere i palmi uno contro l'altro, sollevare i gomiti e allungare le dita verso l'alto. Mantenere la posizione per 15/30 secondi.

lunedì 27 giugno 2011

Quando i bambini arrivano ad una pubertà precoce

In Germania hanno pensato di verificare se un bambino nato con una fisicità magra potesse poi riscontrare problemi in futuro. Sembrerebbe che essere magro alla nascita, e poi diventare soggetto a repentini aumenti di peso nei mesi successivi, potrebbe esporre il piccolo ad avere una pubertà precoce.

Cosa c'è di strano? Tale condizione porterebbe poi ad alcuni tipi di cancro, diabete e obesità.

Per arrivare a ciò sono stati coinvolti 215 ragazzi e ragazze, diventati parte di uno studio nazionale che ha preso il via nel 1985. E' stato scoperto che 53 bambini hanno iniziato la pubertà prima del tempo (il 21% di loro aveva uno scarso peso alla nascita), 108 in età normale (il 10% presentava basso peso alla nascita) e 54 più tardi (poco meno del 6%). 

Il 42% dei bambini che appartenevano al gruppo con una pubertà precoce, avevano anche riscontrato un aumento di peso rapido durante i primi due anni di vita, contro il 20% e il 19% degli altri. E' fondamentale ricordarsi che dal peso della mamma dipenderà il peso del bambino e quindi la sua salute.

giovedì 23 giugno 2011

Finocchio: un amico del tuo intestino

Fresco, piacevole e con un gusto unico. Il finocchio piace proprio a tutti perché è buono da sgranocchiare anche fuori pasto e favorisce la digestione. Ma il finocchio ha anche altre importantissime proprietà.

Difficile digerire i pasti pesanti e ricchi di grassi, vero? Non con il finocchio a quanto pare! Sembra essere il miglior digestivo per il tuo intestino e combina insieme numerose proprietà benefiche. Tra queste possiamo citare l'azione anti meteorica, dunque la sua capacità di ridurre i processi di fermentazione nell'intestino e di evitare infiammazioni del colon. Non a caso la digestione e la fermentazione degli zuccheri genera una elevata produzione di biogas che induriscono l'addome, gonfiano l'intestino provocando flatulenza e dolori. In questa fase le pareti lisce del colon si contraggono.

Il finocchio fa bene anche ai piccolini. Vi è mai capitato di non riuscire a fermare il pianto di un neonato dopo il pranzetto? Nella maggior parte dei casi infatti, si tratta di coliche gassose che sono frequentemente causate dall'immaturità intestinale o da intolleranze alimentari. Sono più frequenti nei neonati in quanto hanno un apparato intestinale ancora "alle prime armi". Un recente studio ha osservato 125 bambini dalle 2 alle 12 settimane a cui è stato somministrato del latte mescolato con qualche goccia di olio essenziale di finocchio. Ad alcuni di questi invece sono state aggiunte gocce di placebo. Al termine dell'esperimento il 63% dei bambini a cui è stato somministrato il finocchio non aveva più coliche e non aveva presentato alcun effetto collaterale, mentre il 77% dei bambini a cui è stato dato il placebo continuava ad averle.

L'olio essenziale di finocchio però aiuta anche a rilassare la muscolatura dell'intestino e del colon riducendo i rischi di infiammazione. Infatti la capacità contrattile delle pareti intestinali è inibita dall'olio che impedisce al calcio di penetrare nelle cellule e causare i dolorosi spasmi tipici di questo disturbo. Questa importantissima azione ci fa capire come il finocchio sia un un valido alleato del nostro intestino perché aiuta a prevenire la cosiddetta sindrome da intestino irritabile.

lunedì 20 giugno 2011

Cimici: scatenano allergie

Sono tutti d'accordo i medici riuniti nel convegno internazionale dell'ACAAI: le cimici sono esseri molto pericolosi in fatto di allergie. I problemi causati dalle loro punture infatti non si fermano al prurito fastidiosissimo, ma possono addirittura cagionare uno chock anafilattico.

Le cimici da letto sono le nostre peggiori nemiche. Se già solitamente le loro normali punture creano un prurito fastidiosissimo nonostante i morsi siano piccoli e quasi invisibili, i soggetti allergici possono invece avere problemi ben più gravi: pruriti orticarie fastidiosi e visibili cosparse su gran parte del corpo.

Lo dicono i medici riuniti a Phoenix per il congresso internazionale dell'ACAAI (American College of Allergy, Asthma and Immunology), tutti concordi sul ruolo di questi insetti nell'insorgenza di allergie e, in alcuni casi, anche nella trasmissione di malattie.
Le cimici da letto possono provocare anafilassi, (caratterizzata dalla  difficoltà di respirazione), orticaria, gonfiore, senso di costrizione alla gola,  attacchi di asma.
Nasce dunque la necessità di formulare metodi per eliminare l'insetto dai nostri appartamenti. Si tratta di un insetto che si sta diffondendo moltissimo negli ultimi anni. Spesso capita infatti di avere dei pruriti improvvisi, ma senza punture evidenti. Capita anche di avere orticarie di cui non si conosce l'origine. In quel caso bisogna intervenire con creme a base di cortisone perché la causa dell'attacco allergico proviene dall'esterno.

Non bisogna dunque sottovalutare un attacco di allergia di cui non si conosce la causa. Infatti le allergie non curate possono aumentare sempre più e causare danni anche gravi.

sabato 18 giugno 2011

Integratori naturali? Cavoli e broccoli

Si potrebbe iniziare con un elenco di nomi, in quanto di cavoli ne esistono diverse specie che sono state anche selezionate nel corso dei secoli per andare incontro al gusto della gente. Qui ci limiteremo a dire che questi ortaggi, nelle diverse specie peculiare del posto, erano conosciuti fin dagli Egizi ed i Greci li consideravano addirittura sacri.

L'uso qui da noi risale all'epoca dell'illuminismo (1700 ca) anche se già nel Medioevo ci sono testimonianze del loro uso molto apprezzato.
 
Quindi, non solo la moderna ricerca, ma anche le testimonianze storiche provano che i cavoli sono un cibo non solo gustoso ma anche “terapeutico”. 

Innanzitutto sono ricchi di sali minerali, in particolare di calcio e di potassio. La presenza notevole di calcio fa ritenere i cavoli una verdura indispensabile per la crescita dei bambini, inoltre è molto indicato per chi soffre di osteoporosi. La presenza di potassio invece rende i cavoli preziosi alleati per prevenire e combattere l'ipertensione arteriosa. Sono presenti in buona quantità anche le vitamine soprattutto la C e cosa più importante, gli antiossidanti.

Questi ultimi sono stati oggetto recentemente di numerosi studi che hanno confermato le credenze popolari relative a questi ortaggi. Grazie al loro contenuto di isotiocianati e di sulforafano presentano attività antitumorale verso il cancro all'intestino, al polmone e al seno. I cavoli contengono anche una buona percentuale di fibra che aiuta la regolarità intestinale.

venerdì 17 giugno 2011

Cioccolato: più antiossidanti della frutta

Lo sapevano già i maya migliaia di anni fa, ma oggi abbiamo la prova definitiva: il cioccolato è davvero “il cibo degli dei”!

Il motivo? Oltre ad essere uno degli alimenti più nutrienti al mondo, contiene più antiossidanti della frutta di stagione.
Così, quello che per lungo tempo è stato visto dalla cultura occidentale come "uno sfizio", oggi si candida ad essere l'alimento del futuro, grazie ad una ricerca condotta in Inghilterra dagli studiosi dell'Hershey Centre for Health & Nutrition.

Durante lo studio sono stati messi a confronto cioccolato e succhi di frutta puri tra cui quelli di melograno e mirtillo noti per le loro virtù salutari. Inutile dire che il cioccolato ha battuto tutti: contiene numerosi antiossidanti e polifenoli, cioè quelle sostanze che ci aiutano a prevenire il cancro, le patologie legate all'apparato cardiovascolare e contro la formazione di radicali liberi. Per non parlare del suo contenuto di ferro in grado di aiutarci a stare in forze e mantenere la concentrazione.

Le proprietà del cioccolato rimangono le stesse anche se confezionato nelle classiche barrette, ma attenzione: il cioccolato vero deve contenere burro di cacao, riconoscibile dall’etichetta nutrizionale oltre che dal prezzo più elevato.

Detto ciò, sceglietelo in base al vostro gusto come un alimento vero e proprio da integrare all’alimentazione giornaliera. Ma senza esagerare: gli eccessi fanno sempre male!