mercoledì 27 luglio 2011

Scarpe alla schiava: eliminiamole!

Se molte donne le trovano sexy, alcuni uomini non sono dello stesso parere, soprattutto se si tratta degli ortopedici. Gli specialisti infatti stanno facendo la guerra a questo genere di scarpe accusate di essere le prime responsabili dei cosiddetti piedi a salsiccia. Dobbiamo crederci?

Beh si tratta comunque di affermazioni fatte dagli esperti dei piedi per eccellenza: ortopedici e podologi. Probabilmente hanno più esperienza di noi per dire che le scarpe a schiava, sandali dal tacco alto con cinturini che chiudono le dita, debbano essere riposte in una scarpiera polverosa e in disuso. Non ti è mai capitato di scendere da quei trampoli con in piedi gonfi come due salsicce? Bene quello è solo l'inizio. Gli sviluppi possono essere anche peggiori.

Gli specialisti sono pronti a giurare che i piedi a salsiccia nascono da un gonfiore cronico che piano piano si estende in ogni parte del piede. Un gonfiore causato da alcuni modelli di scarpe eleganti come le scarpe a schiava specie se con tacco alto.

Ma quanto ci vuole per ottenere un piede a salsiccia degno di non essere guardato? Per Francesco Bove, Presidente dell'AILA (Fondazione italiana per la lotta ad artrosi ed Osteoporosi) bastano anche solo due ore. Parliamo però delle scarpe a schiava con stringhe lunghe e punte acuminate, peggio ancora se il tacco è alto. Le scarpe che si chiudono ad incrocio fin sotto al ginocchio invece sono ancora più pericolose perché potrebbero comprimere il nervo sciatico-popliteo generando un addormentamento del dito alluce che può durare anche qualche giorno.

I nastri che si incrociano trattenendo la caviglia non sono poi migliori degli altri modelli, infatti sono anche in grado di bloccare il flusso circolatorio. Come risultato il piede si gonfia ed il gonfiore può diventare cronico.

Ma è proprio il caso di farsi tutto questo male? Se non riesci a dire addio alle tue scarpe alla schiava cerca almeno di non usarle per troppe ore di seguito e di non metterle per andare a ballare. Importante è non usare sempre lo stesso modello di scarpe ma variare. Meglio se riequilibri la circolazione con attività fisica da svolgere la mattina, ti sarà sicuramente di grande aiuto sia per il tuo benessere fisico sia per mantenere intatta la tua bellezza!

giovedì 21 luglio 2011

Masticare bene: ecco perché

Anche tu fagociti tutto senza masticare per bene? Fortemente sbagliato! Gli esperti spiegano che la masticazione è importantissima per il sistema digestivo e quindi per l'assimilazione delle componenti nutritive.

Masticare bene i cibi è una cosa molto importante e niente affatto scontata. Sono frequenti quei casi di persone ingorde che pur di mangiare grosse quantità di cibo inghiottono tutto senza fare attenzione a masticare bene. Questo accade soprattutto con la carne alla brace o con i dolci. Ma masticare fa bene all'intestino, allo stomaco e alla salute dei denti.

Come sappiamo la nostra saliva ha delle qualità disinfettanti e questo ci aiuta a preparare i cibi prima di introdurli nello stomaco per poi "trattarli" a livello digestivo.
L'assimilazione dei cibi deriva non soltanto dal lavoro degli organi interni, ma anche dalla masticazione. Disinfettare i cibi dunque ci aiuta a non alterare la flora intestinale. Non è un caso che le persone ingorde infatti abbiano spesso problemi di diarrea o di stipsi acuta o semplicemente di mal di pancia. Tutto deriva da un'alterazione della flora intestinale.

Per non parlare della salute dei denti. Allenare i nostri denti a masticare correttamente stimola il sistema microcircolatorio delle gengive che rafforza i denti. Infatti una scarsa masticazione associata a malposizionamento dentale può provocare un recesso gengivale e accelerare la caduta dei denti in età senile.

Un'altra raccomandazione è sicuramente quella di masticare lentamente e poco per volta. La prima digestione infatti avviene in bocca e bisogna preparare l'organismo a ricevere il nutrimento di cui ha bisogno. Masticare lentamente inoltre determina anche una sensazione di appagamento e di tranquillità. E' stato studiato infatti che sono proprio le persone più ansiose e nervose a mangiare tutto velocemente, mentre le persone in pace con se stesse hanno un ottimo rapporto con la masticazione. Basta provarci e un pò alla volta farci l'abitudine, se ne trarranno soltanto vantaggi.

mercoledì 6 luglio 2011

Danni al Dna del neonato per una mamma che fuma in gravidanza

Niente ramanzine ben note in merito al fumo e al suo effetto sul nostro organismo, sono qui per parlare del fumo in gravidanza. Prestate attenzione perché il rischio è quello di esporre il nascituro a tutta una serie di complicazioni, soprattutto problemi cardiovascolari, scarsa funzionalità polmonare e asma. 

Ultima notizia riguarda il rischio di una vera e propria possibile modifica del Dna.

Si è arrivati a queste conclusioni in seguito ad un’analisi realizzata dall’Università della California, dove gli scienziati hanno dimostrato quelli che sono gli effetti sui bambini esposti al fumo durante il periodo della gestazione.  

Il fumo è in grado di cambiare il modello di Dna del nascituro per mezzo di un processo denominato metilazione del Dna, cioè un meccanismo che causa un importante modificazione post-replicativa del genoma in grado, a sua volta, di alterare la funzione dei geni. Tra l’altro già riconosciuto per avere un ruolo nello sviluppo di forme tumorali.

lunedì 4 luglio 2011

Yoga in acqua: Ecco alcuni esercizi

La posizione dell'albero- in posizione eretta. Spostare leggermente il peso sul piede sinistro e piegare il ginocchio destro. Allungare la mano destra verso il basso e afferrare la caviglia corrispondente.

Sollevare il piede destro e appoggiare la pianta all'interno della coscia sinistra. Premere saldamente la pianta del piede destro contro l'interno coscia, spingendo in direzione opposta con l'esterno della gamba sinistra. 
Congiungere le mani sopra la testa. Fissare, in modo molto rilassato, un punto davanti a se, mantenere la posizione per 30/60 secondi e ripetere invertendo le gambe.
La posizione dell'aquila
In posizione eretta. Piegare leggermente le ginocchia, sollevare il piede sinistro e incrociare la  coscia sinistra sopra la destra. 
Puntare le dita del piede sinistro verso il fondo della piscina e agganciare la parte alta del piede dietro la parte bassa del muscolo del polpaccio destro.
Rimanere in equilibrio sul piede destro, allungare le braccia in avanti, parallelamente al pavimento. 
Incrociare le braccia davanti al busto facendo in modo che il braccio destro sia sopra quello sinistro, poi piegare i gomiti. Inserire il gomito destro nell'incavo del sinistro e sollevare entrambi gli avambracci perpendicolarmente al fondo.
I dorsi della mani dovrebbero essere uno di fronte all'altro. Ruotare la mano destra verso destra e la mano sinistra nella posizione opposta in modo che i palmi siano uno di fronte all'altro. Il pollice della mano destra dovrebbe passare davanti al mignolo della mano sinistra. 
Ora premere i palmi uno contro l'altro, sollevare i gomiti e allungare le dita verso l'alto. Mantenere la posizione per 15/30 secondi.