venerdì 16 dicembre 2011

Liberalizzati farmaci di fascia C

La nuova manovra ha liberalizzato in Italia i farmaci di fascia C. Vediamo quali possono esserne i risvolti. Da oggi i farmaci con prescrizione di ricetta obbligatoria saranno venduti anche nei centri commerciali ma non saranno rimborsati dal sistema sanitario nazionale. Una scelta che rischia di rendere più liberi gli acquisti di farmaci anche pericolosi. L'importante sarà fare attenzione a chiedere sempre il consiglio del medico.

Prosteste di Federfarma per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. In buona sostanza tutti quei farmaci che prima vi facevano impazzire perché non potevano essere rilasciati senza la ricetta medica, da domani potranno essere dispensati anche fuori alle farmacie. Saranno venduti nelle parafarmacie, nei centri commerciali ma sempre col controllo di un farmacista. Il problema è che senza ricetta medica non saranno rimborsati dal sistema sanitario nazionale e dunque bisognerà acquistarli a prezzo pieno.

Immediate le proteste dei farmacisti a causa di questa riforma che affermano: "questa volta ci hanno proprio massacrato". Considerando che però una farmacia incassa dalle 25 mila euro in su c'è da chiedersi in che modo si realizza tutto questo massacro. Dal canto suo il governo afferma che aumentare il numero delle farmacie ad una ogni 4mila abitanti invece che una ogni 5mila significa creare più posti di lavoro e favorire l'economia. Inoltre consentire la vendita dei farmaci di fascia C anche negli ipermercati e nelle parafarmacie con la supervisione di un farmacista aiuterà maggiormente a trovare posti di lavoro.

Ma è immediata la protesta di Federfarma che invece sottolinea l'importanza della vendita di questi farmaci nelle farmacie per tre motivi:

a) bisogna evitare di eliminare il dialogo tra farmacista e paziente e bisogna sostenere la farmacia come punto di riferimento per i cittadini.
b) è importante che determinati farmaci non vengano liberalizzati perché quello che potrebbe sembrare un risparmio per il Sistema Sanitario nazionale, costituirà invece un problema in caso di abuso dello stesso.




Federfarma chiede un incontro con il ministro della Salute Renato Balduzzi  ed il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera “per ribadire la propria posizione perché domani l’Assemblea nazionale delle farmacie italiane deciderà le iniziative da intraprendere contro le misure inique e devastanti contenute nella manovra”.

Inoltre per Federfarma solo la farmacia garantisce gli standard di qualità e sicurezza, mentre altre strutture sono sprovviste di alcuni strumenti come frigoriferi o personale qualificato.

Ma la posizione di Federfarma si pione addirittura in contrasto con quella del ministero perché si prevede che, con questa manovra, ci saranno nei prossimi mesi il licenziamento di 18 mila addetti all'interno di farmacie. Ma per il Governo questi saranno riassorbiti in nuove strutture.

 Maria Melania Barone

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